Creato nel 1994 e ospitato nel settecentesco palazzo Raffay, il Museo d’Arte naïf ha avuto origine dalla Galleria dell’Arte contadina, fondata a Zagabria già nel 1952. La collezione, una delle più ricche al mondo, è composta di 1850 opere di artisti soprattutto croati: dipinti, sculture, disegni e opere grafiche che illustrano la nascita e l’evoluzione di questa particolare espressione artistica in Croazia, dai suoi esordi con la formazione della scuola di Hlebine negli anni ’30 del ’900. Importanti opere di pittori stranieri, accostate alle realizzazioni dei primi esponenti croati del movimento, testimoniano nella varietà delle esperienze i legami e le matrici comuni, ma anche i caratteri di quest’arte, che, nella semplificazione degli elementi decorativi, privilegia la festosità del colore e il gusto popolare del racconto. Accanto alle opere del movimento pittorico Zemlja (terra), fondato da Krsto Hegedusic, che diede inizio allo stile, sono esposte creazioni di Ivan Generalic e Mirko Virius, entrambi tra i fondatori del circolo di Hlebine. Vi sono inoltre i primi esempi di scultura naïf in Croazia, rappresentata dai lavori in pietra dell’artista raguseo Lavoslav Torti e da quelli in legno di Petar Smajic. Tra le opere eseguite con la tecnica della pittura su vetro, che dona ai colori particolare definizione e luminosità, meritano attenzione soprattutto quelle di Ivan Vecenaj e Mijo Kovacic, mentre non passano inosservate le creazioni di Ivan Lackovic, considerato una delle maggiori personalità dell’arte naïf internazionale.