L’abitazione della famiglia Buonarroti fu costruita nel 1612 da Michelangelo il Giovane, nel luogo dove si trovavano tre case che l’illustre prozio aveva acquistato e abitato a partire dal 1506.<br>Si voleva che le decorazioni fossero all’altezza delle glorie familiari, e della loro realizzazione si occuparono i maggiori artisti del tempo: dall’Empoli al Passignano, da Artemisia Gentileschi a Pietro da Cortona, da Giovanni da San Giovanni a Francesco Furini, fino al giovane Jacopo Vignali.<br>L’ultimo discendente dei Buonarroti, Cosimo, lasciò la casa alla città. Nel 1859, un anno dopo la sua morte, casa Buonarroti fu aperta al pubblico come museo che valorizzasse – anche con esposizioni – sia i capolavori di Michelangelo sia la storia della famiglia e delle sue collezioni.<br>Delle opere esposte, le più clamorose sono naturalmente quelle di Michelangelo stesso. Spiccano una Battaglia dei centauri anteriore al 1492, rilievo marmoreo che anticipa il ‘non finito’, e la Madonna della Scala (1490-1492), opera prima ancora legata alla tecnica di Donatello ma già rivelatrice di una personalità formidabile. Sono interessanti anche il modello in legno per la facciata di S. Lorenzo e il Dio fluviale, bozzetto preparatorio di una scultura mai realizzata per la Sagrestia nuova. I due Noli me tangere del ’500 sono copie d’epoca di un perduto cartone autografo. Di Michelangelo sono esposti anche, a rotazione, i disegni.<br>La Galleria e una serie di ambienti contigui costituiscono, per la decorazione pittorica, uno dei più notevoli complessi del ’600 fiorentino (1612-1650 circa).<br>Teche e vetrine testimoniano infine gli interessi collezionistici della famiglia, in vari registri che vanno dal naturalistico fino all’antiquario.