Ordinato nel settecentesco collegio dei Gesuiti, il museo ospita nel cortile interno il lapidario romano e, a piano terra, la prima parte della sezione archeologica dedicata alla Rimini fra II e III secolo d.C.: vi sono esposti mosaici, intonaci, oggetti d’arredo, suppellettili in bronzo, sculture, gioielli, oggetti personali, vasellame da mensa e da cucina, che ricreano l’atmosfera delle abitazioni romane. Fra i contesti di maggior rilievo si segnalano lo scavo di palazzo Diotallevi, e la domus del chirurgo di piazza Ferrari, con lo straordinario corredo medico-farmacopeutico e la recente ricostruzione della taberna medica. Il percorso espositivo offre inoltre nella sezione medievale e moderna: capolavori della Scuola riminese del Trecento tra cui l'imponente affresco con il Giudizio Universale dalla chiesa di Sant’Agostino; preziose tavole commissionate dalla Signoria malatestiana ad artisti quali Giovanni Bellini e Domenico Ghirlandaio; la produzione del Seicento riminese con tele di Guido Cagnacci e del Centino; dipinti dei più famosi artisti operanti in Emilia-Romagna, da Guido Reni al Guercino a Simone Cantarini. A piano terra è allestito uno spazio riservato alla grafica pubblicitaria di Renato Zavagli detto Gruau