Campeggia isolata sulla piazza, è uno dei rarissimi monumenti antichi sopravvissuti pressoché intatti fino a noi, alta, compreso il basamento, 39.87 m (il fusto, con la base e il capitello, 29.76 m) e composta da 25 blocchi di marmo del diametro di 3.5 m. La superficie esterna della colonna è interamente ricoperta da un fregio a bassorilievo, alto circa 1 m e originariamente arricchito dalla policromia, che racconta episodi delle guerre daciche (101-103 e 107-108): la rappresentazione delle varie scene, non solo minuta e accurata (le figure sono circa 2500) ma anche di altissima qualità artistica, è dovuta al cosiddetto Maestro delle Imprese di Traiano. Dal basamento, decorato con trofei di armi barbariche e con un'iscrizione posta sopra la porta d'ingresso per ricordare che la colonna fu eretta anche a testimoniare l'altezza del monte prima degli scavi per l'apertura del foro di Traiano e dei vicini mercati, si erge una scala a chiocciola, ricavata all'interno del fusto, che sale sino alla piattaforma dove, dal 1587, al posto dell'effigie dell'imperatore, domina una statua di S. Pietro (opera di Tommaso Della Porta e Leonardo Sormani).