Fu costruito nel XII secolo e trasformato nel Cinquecento dapprima in una fortezza ancor più munita (armata di cannoni), poi in un ricco complesso residenziale. Il tesoro del castello risale tuttavia al primo ventennio del XIII secolo, allorché i proprietari, Rodank, fecero decorare una sala con pitture che illustrano il romanzo arturiano di Chrétien de Troyes Yvain ou le chevalier au lion, noto in area tedesca attraverso l'adattamento di Hartmann von Aue (Iwein). Si tratta di 11 scene vivacemente narrate, tra le prime, rare testimonianze di pittura profana europea. Tornate alla luce nel 1973, mostrano una forte componente stilistica italiana che richiama il romanico della cripta di Aquileia. Di fronte alla costruzione oggi chiamata palazzetto di Ivano, la cappella del castello, cinquecentesca, conserva affreschi coevi (Trinità; Giudizio Universale, sotto il quale compare il committente con la sua famiglia; S. Michele pesa le anime).