È stato il primo orfanotrofio d’Europa, istituito per affrontare razionalmente il dramma dei bambini abbandonati. A un’estremità della loggia c’è ancora la ruota dove i neonati – gli ‘innocenti’ – erano abbandonati, in completo anonimato.<br>Architettonicamente parlando, il grande complesso di refettori, chiostri e dormitori è tra gli esempi più riusciti di edificio civile del rinascimento italiano. Fu iniziato nel 1419 su progetto di Filippo Brunelleschi, e concluso poi Francesco della Luna.<br>Il porticato è di proporzioni limpide: con scelta innovativa, la larghezza degli archi è uguale all’altezza delle colonne e alla profondità della loggia, in modo da generare una successione di cubi sormontati da semisfere. Nel 1487 nei pennacchi degli archi furono inseriti tondi simbolici in terracotta invetriata di Andrea della Robbia: raffigurano putti in fasce, come trovatelli offerti alla città.<br>All’interno si visita il Museo degli Innocenti.