Sulle terre di Matilde di Canossa si affaccia la Casa del Tibet, emanazione diretta, dal punto di vista culturale, del governo tibetano in esilio. Nata nel 1990, sotto gli auspici del Dalai Lama, trova ideale cornice nel borgo medievale di Votigno di Canossa, a pochi chilometri dal capoluogo emiliano. Prima aperta in Europa, questa comunità si propone di preservare e diffondere la cultura tibetana, compromessa dal processo di assimilazione messo in atto dal governo cinese. Al medico reggiano Stefano Dallari si deve il merito di aver trasformato i ruderi di un borgo dimenticato in un vivace centro di aggregazione, punto di contatto per tutti coloro che desiderano attivare un dialogo tra culture diverse, indipendentemente dalla confessione religiosa. Non è un caso, infatti, che accanto al tempietto buddista sorga una piccola cappella dedicata a S. Francesco. Nella Casa del Tibet, placidamente adagiata tra le colline reggiane a pochi passi dai ruderi del castello di Canossa, ci sono uno spazio per meditare, una biblioteca e un museo sul Tibet; è inoltre possibile organizzarvi seminari, incontri e mostre, nonché alloggiare nel bed&breakfast ricavato nel borgo. Nei dintorni si possono osservare la casa-torre di Cavandola, 4 km a sud del castello di Canossa, e Cerredolo dei Coppi, località che trae il nome dall’uso dell’argilla per fabbricare coppi o vasellame (sulle facciate degli edifici più significativi si incontrano interessanti bugne con funzione apotropaica e propiziatoria).