Restaurata dopo un periodo di abbandono, questa poderosa realizzazione del Genio militare sabaudo (1815-36), offre spettacolari panorami sulla città storica e sulla valle del Polcévera. La fortezza ha pianta quadrangolare con robusti contrafforti bastionati sugli angoli. Superato il forte, la strada scende velocemente verso il portello di Granarolo, al di là del quale assume i nomi di mura di Granarolo e, più avanti, di via Bartolomeo Bianco, discostandosi dalla cinta muraria.