Delimita con un'ala la parte sinistra della piazzetta Reale, mentre il suo ingresso principale affaccia su piazza S. Giovanni, raggiungibile dal sottoportico che si apre all'angolo sinistro della facciata di Palazzo Reale. Già rielaborazione secentesca di preesistenze medievali, palazzo Chiablese venne interamente riplasmato dall'intervento di Benedetto Alfieri (1739-67), che, dietro alla facciata in mattoni a vista, concepì un asse centrale a separazione di due cortili. Dall'atrio, dalle ampie volte a crociera, si accede a uno scenografico scalone. Il palazzo prende il nome da Benedetto Maurizio, secondogenito di Carlo Emanuele III e duca del Chiablese, la provincia tra il Vallese e il lago Lemano, antico cuore del ducato sabaudo. Durante il periodo napoleonico fu residenza del governatore, il principe Camillo Borghese e della sua celebre moglie, Paolina Bonaparte, che pare a Torino si annoiasse a morte (vi restò infatti solo due anni, dal 1808 al 1810). Dal 1956 al 2000 ha ospitato il Museo nazionale del Cinema, prima che venisse trasferito nei nuovi allestimenti della Mole Antonelliana.