Il castello fu eretto nella seconda metà del sec. XIV come residenza di campagna di Bernabò Visconti all'interno di un'area densamente boscata e ricca di cacciagione. La struttura, che manca di torri angolari difensive ma annovera un'unica torre centrale di guardia a elementi sovrapposti - l'ultimo dei quali però è aggiunta del sec. XVII - è significativa del diverso uso che ne fecero sia i Visconti sia gli Sforza. Filippo Maria Visconti lo collegò a Milano tramite un canale navigabile raccordato al naviglio Grande nei pressi di Gaggiano. Ludovico il Moro, dopo un periodo di abbandono, lo riprese nel 1480 e lo rinnovò per i fasti della villeggiatura di corte; nel 1525 fu ceduto al conte Stampa di Soncino e trasformato in azienda agricola. Sulla fronte e sulle ali si aprono grandi finestroni gotici ora murati; all'angolo d., al primo piano, è una loggia ad arcate su alte colonnine con capitelli di fattura arcaica che riportano stemmi viscontei. Il cortile interno è chiuso dai quattro corpi di fabbrica; sul lato d'ingresso è il portico con capitelli rinascimentali a festoni, alcuni dei quali racchiudono piccoli medaglioni con profili di imperatori romani.