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Castello di Miramare

localita

viale Miramare 34151 Trieste località Grignano (TS)
040224143
È un punto candido nel fitto bosco del promontorio presso Grignano. Qui si stabilì negli anni ‘50 dell’Ottocento l’arciduca Massimiliano d’Asburgo-Lorena, innamorato di Trieste e dell’Adriatico.
Affidò il progetto a Carl Junker, che lo realizzò tra il 1856 e il 1860, anni in cui l’arciduca rivestiva la carica di governatore del Lombardo-Veneto. L’evoluzione dell’opera, frutto di un costante confronto tra Junker e Massimiliano, è testimoniata dai bellissimi disegni esposti al piano terra del castello. Per gli interni l’Asburgo scelse due artigiani austriaci, Franz e Julius Hofmann, mentre per il parco, imponente lavoro di architettura del paesaggio e di ricerca botanica, si affidò ad Anton Jelinek.
Il felice soggiorno nel castello di Massimiliano e della moglie Carlotta del Belgio, però, durò pochissimo: infatti nel 1864 l’arciduca s’imbarcò per il Messico, dove fu fucilato dai repubblicani.
Prima di entrare vale la pena fare il giro del terrazzo che cinge l’edificio, con magnifici panorami sulla costiera triestina e sull’estuario dell’Isonzo, la costa istriana fino a Salvore e Trieste. Verso nord si vede il piccolo molo con la statua della Sfinge (III sec.a.C.) responsabile nell’immaginario popolare della sfortuna dei castellani. Gli interni costituiscono, per la ricchezza di arredi, dipinti e pezzi d’arte applicata, uno dei più interessanti esempi di residenza principesca del secondo Ottocento. Il piano terra, riservato alla vita familiare, ospita ambienti raccolti con elementi Biedermeier, quadri e ricordi della coppia, stemmi dell’arciduca e insegne dei Sassonia-Coburgo-Gotha, la famiglia reale belga di Carlotta. Oltre all’atrio d’onore con una bellissima vetrata che si apre sul golfo di Trieste e lo scalone che porta al piano nobile, qui si trovano le stanze di Massimiliano, tra cui si segnalano per originalità la camera da letto e lo studio che imitano rispettivamente la cabina e la poppa di una nave; le stanze di Carlotta, la cappella e la sala della Rosa dei Venti. Il primo piano è la parte di rappresentanza del castello ed è caratterizzato da sale ufficiali, pompose, in stile Secondo impero alternato a un pesante neogotico. Qui la decorazione richiama la storia e l’araldica della casata degli Asburgo, come si nota nei due ambienti più interessanti: la Sala storica, con alcuni dipinti a tema realizzati dall’istriano Cesare Dell’Acqua, e la sala del Trono, che l’arciduca non vide mai terminata. È questo il locale più grande e imponente del castello, sviluppato in altezza su due piani e ornato da opere che celebrano la dinastia asburgica. Alcune stanze del piano nobile negli anni ‘30 del Novecento furono abitate – e arredate con gusto razionalista – dal duca Amedeo di Savoia-Aosta.
Non meno affascinante della residenza, il parco è un misto di giardino botanico, giardino all’inglese e all’italiana e si sviluppa su 22 ettari di superficie coprendo l’intero promontorio. È uno spazio che appare ‘naturale’ ma è in realtà accuratamente progettato, dalla scelta delle piante a quella degli itinerari, con i sentieri ‘a serpentina’ e le prospettive mutevoli. Nel parco sorgono alcuni edifici: le Scuderie, oggi spazio espositivo; i resti di postazioni blindate di artiglieria, realizzate dai nazisti nel 1944 per respingere un possibile sbarco alleato; il ‘castelletto’, sede del Centro visite della Riserva naturale marina di Miramare.
Informazioni
 Apertura: lunedì-domenica 9-19; i giorni e gli orari di apertura possono subire variazioni. Apertura/Chiusura annuale: sempre aperto
Condizioni di visita: ingresso a pagamento