Dopo il Canale grande, in riva III Novembre, il palazzo è uno dei più begli esempi di architettura neoclassica della città, certamente il più affascinante edificio delle Rive. Prende nome dal facoltoso commerciante greco Demetrio Carciotti che, nel 1799, incaricò l’architetto triestino Matteo Pertsch di progettare una magnificente dimora di rappresentanza (oggi in attesa di restauri e non visitabile).<br>La facciata è contraddistinta da soluzioni di grande originalità: una base a bugnato in pietra bianca; una ‘gabbia’ centrale formata da quattro finestre strombate e dal portale, da sei possenti colonne ioniche che sorreggono una balconata ornata da sei statue di Antonio Bosa. Su tutto campeggia una grande cupola di rame sopra la quale spiega le ali un’aquila napoleonica, testimonianza del periodo in cui il palazzo venne ultimato, il 1803. Le mura del tamburo su cui poggia la cupola hanno finestre coronate da eleganti bassorilievi, sempre del Bosa.