Fronteggiante la Via Nomentana, si erge, isolata e monumentale, la struttura fortificata della porta, articolata intorno a una corte. La sua fama è legata agli eventi del 1870 e alla "breccia" aperta nelle mura Aureliane il 20 settembre per la presa della città; il punto è oggi segnalato da una colonna commemorativa, sormontata da una Vittoria, a sinistra del fronte esterno della porta. La facciata esterna, a forma di arco trionfale a un fornice, è di Virginio Vespignani (1853-69; le statue di S. Alessandro e di S. Agnese nelle nicchie sono di Francesco Amadori), mentre quella interna, su disegno di Michelangelo (1561-64), fu voluta da Pio IV come fondale della strada Pia, l'odierna via XX Settembre. Opera di transizione al barocco, la caratterizza una libertà inventiva che innova il tema della porta urbana già nell'insolito rivolgersi all'interno. In mattoni a vista, è aperta dal grandioso portale in travertino con lesene scanalate e frontone composito, fiancheggiato da finestroni a timpano; la licenza innovatrice della decorazione araldicamente allusiva (i merli con le palle medicee, le patere con i nastri penduli, che rinviano all'Arte dei chirurghi e dei barbieri da cui provenivano i Medici) alleggerisce la mole militare. La mostra sulla sommità, con l'arme di Pio IV (Jacopo Del Duca) fiancheggiata da due angeli (Nardo De' Rossi, 1564), rovinò parzialmente nell'ultimo quarto del sec. XVI e fu ricostruita, con il frontone neobarocco e lo stemma di Pio IX, dal Vespignani.