L’edificio è opera del Vannone (1591-c. 1620) e presenta una festosa decorazione con affreschi sul prospetto affacciato su piazza De Ferrari; neoclassica la facciata a firma di Simone Cantoni (1783), rivolta su piazza Matteotti con un doppio ordine di colonne binate, sul quale poggia un attico ornato da statue e trofei. L’interno, contenitore di mostre temporanee e di eventi culturali, presenta un doppio cortile colonnato; uno scalone a due rampe sale alla loggia superiore, dove si concentrano – intorno al cortile occidentale – gli ambienti di rappresentanza. Tra questi si segnalano la cappella, con affreschi (glorie genovesi) eseguiti intorno al 1655 da Giovanni Battista Carlone, e le sale del Maggiore e del Minor Consiglio, ricostruite nel 1780-83 dopo un incendio. L’antica torre Grimaldina, nel XIII secolo simbolo del potere comunale e in seguito ducale, ebbe sin dal Quattrocento la funzione di carcere per prigionieri politici, sovversivi, pirati e nobili in attesa di riscatto. Vi furono rinchiusi, tra gli altri, il pirata Dragut, il pittore Pietro Mulier detto il Tempesta e, nel 1833, il patriota Jacopo Ruffini. La condizione dei prigionieri e la storia del palazzo è raccontata nel nuovo allestimento predisposto nelle celle della torre, che racconta attraverso un’installazione multimediale la situazione di un gruppo di prigionieri in attesa di giudizio. Da osservare le dichiarazioni d’innocenza, pitture, donne e cavalieri che ricoprono i muri della prigione e l’impareggiabile panorama di Genova a 360° che si gode dalle sue finestre.<br>Diverse sono le istituzioni culturali ospitate nel palazzo, tra le quali il Museo del Jazz.