Magnifico esempio di palazzo rinascimentale, è in ordine di tempo la prima dimora signorile di Firenze, costruita da Michelozzo tra 1445 e 1455 su incarico di Cosimo il Vecchio de’ Medici.<br>Due secoli dopo l’edificio fu fatto ampliare dai Riccardi, adeguando gli interni al gusto barocco dell’epoca.<br>L’esterno in bugnato, rustico a piano terra, si fa più liscio ai livelli superiori. Le due finestre inginocchiate che chiudono la loggia quattrocentesca furono realizzate nel 1517 su disegno di Michelangelo: il loro schema diventò presto un modello.<br>Il palazzo è oggi sede della Provincia di Firenze, che gestisce il Museo, e che ha permesso la riapertura dell’elegante galleria dei Medici – un tempo carrabile – tra via Cavour e via Ginori.<br>La visita inizia dallo splendido cortile porticato di Michelozzo, “allestito” fra 1717 e 1719 con iscrizioni e rilievi della collezione archeologica di Riccardo Riccardi. Le sculture romane sono esposte nei sotterranei, accanto a copie di modelli greci di età classica ed ellenistica tra cui il cosiddetto Atleta Riccardi.<br>Gli ambienti al piano terra furono ristrutturati per volere dei Riccardi dopo il 1659; comprendono l’appartamento estivo della marchesa Cassandra Capponi (moglie di Francesco Riccardi), alcune sale destinate a mostre temporanee, e quella che potrebbe essere la “camera grande terrena” di cui scrive un inventario compilato alla morte di Lorenzo il Magnifico. Oggi la “camera grande terrena” propone una presentazione multimediale della cappella dei Magi che si visita al piano superiore, ma in passato dovevano trovarsi qui i tre eccezionali pannelli dipinti da Paolo Uccello con la Battaglia di San Romano, oggi divisi tra gli Uffizi, Londra e Parigi.<br>Lo scalone d’onore (di Giovan Battista Foggini, 1686-1688) conduce al piano nobile. Qui si trova la straordinaria cappella dei Magi, opera di Michelozzo – che curò anche il pavimento e il soffitto – subito dopo, nell’estate del 1459, decorata a fresco da Benozzo Gozzoli.<br>Il Viaggio dei Magi e La veglia dei pastori, alle pareti, comprendono ritratti di personaggi della famiglia Medici, e formano un “racconto” in stretto rapporto con l’Adorazione del Bambino nella pala d’altare di Filippo Lippi. Quest’ultima, in realtà, è una replica coeva dell’originale, oggi a Berlino. Il coro ligneo con scranni intagliati (1470 circa) è attribuito a Giuliano da Sangallo.<br>La sala Sonnino – che ricorda l'uomo politico Sidney Sonnino (1847-1922) – ha soffitto a stucchi, e alle pareti una serie di bassorilievi (ventotto della seconda metà del ’500, tre di epoca classica) in monumentali cornici tardo-barocche. È esposta qui anche una notevole Madonna con il Bambino su tavola di Filippo Lippi; sul retro, alcuni schizzi riferibili all’artista.<br>La Galleria del palazzo, capolavoro dell’arte fiorentina tardo-barocca, fu costruita intorno al 1670 sotto la direzione di Pier Maria Baldi per volere di Gabriello Riccardi. Il nipote Francesco commissionò a Luca Giordano gli affreschi al soffitto con l’Apoteosi della dinastia dei Medici (1685); sotto la direzione di Foggini furono realizzati entro il 1691 i decori delle pareti La sala delle Quattro Stagioni deve il proprio nome agli arazzi, su cartoni di Jacopo Vignali, tessuti prima del 1643 da Pietro Fevère e Pietro van Asselt dell’Arazzeria Granducale; da questa uscì anche il ciclo degli arazzi delle Ore disegnati da Filippo Lippi, di cui sono esposti qui il Crepuscolo della mattina e il Crepuscolo della sera.<br>Vicina alla Galleria è la Biblioteca Riccardiana, importante raccolta di disegni, codici, manoscritti, stampe e libri. La sala di lettura ha nella volta un’Allegoria della Divina Sapienza, affrescata da Luca Giordano nel 1685.<br>Nel palazzo ha sede anche la Biblioteca Moreniana, specializzata in storia e cultura della Toscana.