È l’erede della Biblioteca reale voluta da Carlo V per conservare «tutto il sapere del mondo», una collezione continuamente ampliata dai sovrani che gli succedettero. Durante la Rivoluzione diventò ‘nazionale’, accrescendo il suo patrimonio con l’arrivo dei beni confiscati alla Chiesa, tra cui 9000 volumi manoscritti dall’abbazia di St-Germain-des-Prés. Oggi l’istituzione vanta un patrimonio enorme – per qualità e per quantità – ripartito in varie sedi, tra cui la moderna Bibliothèque François-Mitterrand, che dal 1998 accoglie la maggior parte delle collezioni librarie e di periodici. Qui è invece la sede storica della BnF, con dipartimenti e uffici ricavati nel complesso del quadrilatero Richelieu che si estende occupando l’intero isolato delimitato dalle vie des Petits-Champs (a sud), Richelieu (a ovest), Colbert (a nord) e Vivienne (a est). L’intero complesso fu più volte ristrutturato a partire dal 1720 (e in stile Secondo impero è la facciata), e dal 1826 ingloba l’hôtel Tubeuf (al N. 8 di rue des Petits-Champs), costruito nel 1635 da Le Muet in stile Luigi XIII e ampliato dopo il 1645 da Mazzarino, che ne affidò la ristrutturazione a Mansart a cui si deve anche la splendida galerie Mazarine (che collega i due palazzi), accessibile solo in caso di esposizioni. La sala di lettura – che può ospitare 360 lettori – fu realizzata da Henri Labrouste nel 1860-67 ed è una delle prime e più interessanti strutture in ferro della città: le 16 colonne, alte 10 m, sorreggono 9 cupole rivestite di ceramica. La Biblioteca, in cui oggi rimangono le collezioni specialistiche, include il Département des monnaies, médailles et antiques.