Il Castello Ducale era una costruzione fortificata organizzata intorno a una corte del XII secolo. Nel 1642 Filippo d'Agliè volle trasformarlo in dimora signorile e affidò il progetto ad Amedeo di Castellamonte, che portò a termine i lavori nel 1657. Il risultato è un'opera che i contemporanei dell'epoca definirono 'saggio della magnificenza'. A metà '700 fu il duca del Chiablese ad avviare, sotto la direzione di Birago di Borgaro, la ristrutturazione e il riarredo del palazzo. Ma la residenza raggiunse il suo massimo splendore nel primo '800 quando diventò luogo prediletto di villeggiatura del re Carlo Felice: tra il 1820 e il 1840 vennero ordinate per gli interni nuove decorazioni e nuovi arredi, mentre si riallestì all'inglese il parco circostante. Le circa 300 stanze sono solo parzialmente visitabili; rimangono nel grande salone da ballo gli stucchi e gli affreschi seicenteschi di Giovanni Paolo Recchi raffiguranti i fasti di re Arduino. Particolarmente suggestivo è passeggiare nel parco: grandi alberi, siepi di bosso, statue e fontane, aiuole fiorite, citroniere e, all'ingresso, la grande fontana settecentesca a ferro di cavallo, arricchita da sculture dei fratelli Collino (La Dora che si getta nel Po). Inserita nel circuito delle residenze reali, la reggia nel 1997 è stata dichiarata dall'Unesco, con le sorelle che fanno parte della 'corona di delizie', Patrimonio mondiale dell'Umanità.