Nel 1615 il cardinale Maurizio di Savoia, fratello del duca Vittorio Amedeo I, incaricò Ascanio Vitozzi di costruire una residenza di svago nel luogo allora denominato 'vigna del cardinale'. Al progetto originario si sovrapposero negli anni altri interventi, il più significativo dei quali fu quello condotto nel 1737 da Agliaudo di Tavigliano, probabilmente su disegni di Juvarra, per conto di Anna Maria d'Orleans, moglie del re Vittorio Amedeo II (da questo momento fu detta appunto “Villa della regina”). Mirabile è la compenetrazione nel progetto architettonico tra spazi interni ed esterni: un parco la circonda, a valle come a monte. La facciata è preceduta da un doppio scalone che abbraccia al centro una fontana. Molto danneggiata dai bombardamenti del 1943, a cavallo del millennio è stata oggetto di un restauro decennale, che ha portato al riuso funzionale e all'apertura al pubblico dei giardini ricchi di straordinari effetti scenografici (fontane, grotte, peschiere) e delle sale auliche con decorazioni sei-settecentesche. Dal 1997 è inserita, insieme alle altre residenze dei Savoia, nella lista mondiale dei beni Patrimonio dell'Umanità proclamati dall'Unesco.