Stupinigi formalmente non è una residenza reale, ma una 'semplice' casa di svaghi venatori, per secoli passione dominante della dinastia sabauda. Per la celebrazione settimanale del rito, Vittorio Amedeo II e la sua nutrita corte non potevano certo accontentarsi di un semplice capanno. Ci pensò Filippo Juvarra, intorno al 1720, a innalzare un inno alla passione venatoria del re, disegnando una maestosa 'villa di delizia', contornata da mirabili giardini e da uno sconfinato parco studiato nei particolari. Il progetto juvarriano fu ultimato da Benedetto Alfieri, Giovanni Tommaso Prunotto e Ludovico Antonio Bo. Precedono l'accesso trionfale alla palazzina le cascine settecentesche e le scuderie, disposte a emiciclo. Utilizzata fino al 1919 dai Savoia per ricevimenti e visite di Stato, soggiorni di svago e matrimoni di casata, la 'ninfa dei boschi' è storicamente legata all'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, poi Fondazione Ordine Mauriziano che fino a gennaio 2009 ha mantenuto la proprietà anche sul borgo e sui 1700 ettari di parco, poi acquistati dalla Regione Piemonte. Teatro di tanto fasto in passato, la residenza oggi è protagonista di un acceso dibattito incentrato sulla sua destinazione ideale. In perpetuo restauro dal 1987, potrebbe ospitare in futuro il Distretto della Moda, con atelier e spazi espositivi che rivestirebbero di rinnovato stile anche i poderi juvarriani. L'edificio presenta una pianta a croce di sant’Andrea ideata da Juvarra che sembra abbracciare il borgo e spiegare le ali verso il grande parco. Ha come fulcro il grandioso salone ellittico, sormontato da una copia della statua del cervo di Francesco Ladatte (1766), mentre l'originale è conservato all'interno. Gli appartamenti aggiunti in seconda battuta, a levante e a ponente, non hanno alterato l'originalità del disegno juvarriano, il cui risultato è un trionfo barocco. Curioso, il destino della reggia: casa di 'campagna', quindi quasi completamente priva di arredi stanziali che i Savoia traslocavano da altri palazzi in occasione dei loro sontuosi soggiorni, la palazzina è sede del Museo di Arte e Ammobiliamento.