Costruito nel 1041, il castello è fin dal dodicesimo secolo quartier generale della famiglia Ricasoli, e fu una punta di diamante del sistema di difesa dei fiorentini contro l’eterno nemico senese. Si riconoscono le parti che appartenevano alla fortezza storica: i grandi bastioni quattrocenteschi progettati da Giuliano da Sangallo, e il basamento medievale del cassero. L’aspetto attuale, in mattoni rossi, dipende però dagli interventi voluti nel 1835 dal ‘Barone di ferro’ Bettino Ricasoli, che fece trasformare Brolio secondo il gusto del revival gotico che era di moda a quel tempo.<br>I primi documenti che attestino l’esportazione di vini da Brolio, via Livorno, fino ad Amsterdam e in Inghilterra sono seicenteschi, e anche il ‘Barone di ferro’ fu un grande imprenditore vitivinicolo. È nata qui del resto la ‘formula’ del Chianti Classico, parzialmente modificata soltanto in anni recenti: uve sangiovese, canaiolo e – per i vini non destinati all’invecchiamento – un po’ di malvasia.<br>Si possono visitare le nuovissime cantine (con sale degustazione), il castello stesso, e i giardini.