Il numero di case, di strade e d’abitanti non è poi così significativo, almeno in Italia: servono (e bastano), una piazza, anche piccola, una chiesa, un edificio civico eminente, un teatro.

COSA VEDERE

Tutto questo c’è a Montecarlo, borgo medievale murato sorto su un panoramico poggio tra Valdinievole e piana lucchese (m 162) intorno – ma si dovrebbe dire dentro – a un castello fondato nel 1330 per volere di Carlo IV di Boemia e ulteriomente fortificato dai Medici. Ancora oggi ci si aggira tra le due porte d’accesso e i cospicui avanzi del castello addossati alla più antica rocca, completamente circondati da mura rinforzate da un baluardo nel secondo ’500. Sulla via principale prospetta la chiesa, la parrocchiale di S. Andrea, che dell’edificio originario (sec. XIV) conserva il portale e il paramento della facciata e all’interno, tra l’altro, custodisce un affresco staccato di scuola senese (Madonna del Soccorso, metà ’400). Il teatro, ovviamente poco lontano, è quello settecentesco dell’Accademia dei Rassicurati. C’è anche una pieve romanica, S. Piero in Campo, sulla strada per Pescia, con facciata di gusto lucchese.

PRODOTTI E TRADIZIONI

Ogni città ha (o aveva) la sua campagna, e Montecarlo deriva dalla sua raffinati oli lucchesi e vini pregiati: i Trebbiani, apprezzati in passato da papi e regnanti, oggi sono Doc e animano una Strada del Vino e una Mostra Mercato.

Perché Bandiera Arancione:

“La località, oltre a distinguersi per il suo attraente contesto paesaggistico e per la grande offerta di strutture caratteristiche dove poter mangiare e pernottare, offre al visitatore un efficiente servizio di informazioni turistiche. Inoltre, il centro storico è tipico, ben curato e ben conservato.” Marta, ghost visitor TCI