Principale centro comunale della media val d’Enza, in posizione strategica a controllo del passaggio del fiume Enza sul confine tra Reggiano e Parmense, Montecchio ha origini protostoriche (età del Rame) documentate da numerosi ritrovamenti archeologici. Fu possesso di celebri condottieri quali Alberico da Barbiano, Ottobono Terzi, Muzio Attendolo Sforza. Feudo privilegiato di un ramo cadetto degli Estensi fino al 1713, venne elevato a marchesato nel 1569 dall’imperatore d’Austria. Attivo centro di cospirazione risorgimentale (moti del 1821 e del 1848), ebbe nella ferrovia Reggio-Ciano (1909) il volano di uno sviluppo economico orientato all’agricoltura e ai prodotti lattiero-caseari. Conserva cospicue tracce monumentali del suo passato. Il centro storico è identificabile nel tessuto urbanistico regolare a pianta rettangolare, definito dal perimetro delle mura bastionate quattrocentesche ancora esistenti per alcuni tratti; particolarmente animato durante la secolare fiera di S. Simone, il 28 ottobre, gravita su piazza della Repubblica, in parte porticata, dove affacciano il municipio (nella facciata lapide di Ermete Zacconi, attore teatrale nato qui nel 1857) e la chiesa della Madonna del Popolo o chiesa Nuova (secolo XVII). Sono da segnalare, inoltre, la casa Cantoni (secolo XV) in via J. Zannoni e la villa Comini (1918-19), significativo esempio di stile déco, sul bastione sud-est delle mura.