Fiorente centro di tradizione agricolo-commerciale, vicina appendice di Reggio, è formato da un articolato aggregato di nuclei rurali che, fino al XIX secolo, erano divisi tra le diocesi di Reggio e di Parma. Parimenti, la storia dell’abitato è segnata dalla sua posizione di confine tra i possedimenti delle due città; anche se dalla fine del XIII secolo saranno gli Estensi a governare, con rare interruzioni, il territorio. La centrale piazza Zanti, in parte porticata, è chiusa sul lato sud dall’ottocentesco palazzo del Comune, sede di istituzioni culturali. Lungo via Cavour si incontrano il Cimitero vecchio e la chiesa di S. Nicolò, in stile barocco, ricostruita nel 1699-1702 dall’architetto Giulio Cesare Colombi. Lungo la via Guardanavona sorge il complesso della Cremeria (stabilimento per la lavorazione del latte), preziosa testimonianza di archeologia industriale e dell’economia del paese. Notevoli diverse ville e casini tra i quali, in via della Repubblica, il casino dell’Orologio (secoli XVI-XVIII) e, in via Roncaglio, la villa Scaruffi (secolo XVI), al cui interno sono affreschi e decorazioni attribuiti a Orazio Perucci (1584-1624). Al margine ovest dell’abitato, in piazza Lenin, si trova il busto, unico in Italia, dell’uomo politico sovietico. Nella ricca campagna fra Cavriago e Montecchio emergono bei fabbricati rurali, tra cui la corte Grande risalente al XV secolo: bella casa-torre con loggiato, rustici ottocenteschi e oratorio di S. Antonio da Padova.