A metà tra le valli del Tresinaro e del Secchia, il paese sorge sul ciglio di impressionanti erosioni calanchive, circondato da lussureggianti boschi. La sua posizione strategica non sfuggì al capostipite dei Da Canossa, Atto Adalberto, che qui eresse una torre difensiva nel 957. L’importanza del presidio, che presto divenne castello, è testimoniata dalla storia tormentata del feudo, che nei secoli passò di mano innumerevoli volte: dai Da Baiso originari ai Fogliani, dagli Estensi ai Pagano, dai Tassoni ai Levizzani. Questi ultimi nel 1643 costituirono il marchesato di Levizzano (frazione a est del capoluogo) e Baiso, che divenne comune autonomo solo con l’Unità d’Italia. L’antica chiesa di S. Lorenzo (XII secolo) andò in rovina a causa di una frana e fu ricostruita all’inizio dell’Ottocento. Il castello di Baiso, di proprietà privata, sorge in cima a un colle arenaceo a nord dell’abitato e domina l’intera vallata del Tresinaro. Presenta un recinto con due cortine, il mastio a base quadrata e il palazzo di residenza. L’intero paramento murario conserva in gran parte l’aspetto originario, con i blocchi squadrati di pietra arenaria.