Citato nel trattato di pace del 1388 fra Eleonora d’Arborèa e Giovanni I d’Aragona, Sòrgono giace in un’ampia conca circondato da boschi e vigneti, ed è tradizionalmente considerato il capoluogo del Mandrolisai. Nel centro storico si conservano alcuni begli esempi di rustica architettura locale e qualche dignitoso palazzetto ottocentesco. Cinque-seicentesca è invece la casa Carta, interessante esempio di edilizia civile tardogotica che fronteggia, in una piazza lungo la via principale, la parrocchiale di S. Maria Assunta: la chiesa, pure di fondazione tardogotica, conserva di quell’età solo il campanile del 1580. Di un certo interesse è anche la stazione ferroviaria, terminale della linea Cagliari-Sòrgono: costruita nel 1888, è la stessa stazione dove in un giorno del gennaio 1921 scese con la moglie lo scrittore inglese David Herbert Lawrence, che avrebbe poi raccontato le sue esperienze isolane nel libro Sea and Sardinia (Mare e Sardegna). Oggi è capolinea della tratta Ìsili-Sòrgono del Trenino verde, che fa tappa a Sarcidano, Nurallao, Làconi, Ortuàbis, Meana Sardo, Belvì-Aritzo, Dèsulo-Tonara. Di Sòrgono, dove si coltiva un vero e proprio ‘culto’ per i balli tradizionali, sono rinomati i vini, e in particolare il Cannonau, prodotto dalla locale Cantina sociale e molto ricercato.