Disposta sulle due rive dell’Isonzo (l’alto ponte che lo scavalca è citato da Ernest Hemingway in Addio alle armi), Canale d’Isonzo sorse attorno a un castello documentato già nel 1140 e trasformato alla fine del Seicento in residenza barocca. Fu gravemente danneggiato durante la Grande Guerra, tanto che della struttura sono rimaste solo quattro torri nel paese e resti di mura sulle alture vicine.
Kontrada è la piazza centrale, in cui si trovano la fontana del Nettuno del 1815 e i monumenti al pittore Ivan Cargo, allo scalatore Valentin Stanice e al compositore Marij Kogoj. Vi sorge inoltre la chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta (Marijino Vnebovzetje), costruita nella prima metà del XV secolo sul posto di un precedente edificio romanico e ricostruita in stile barocco dopo l’incendio del 1632, con l’aggiunta delle due cappelle laterali. Ora presenta una bella facciata del 1787 e una snella torre campanaria. Conserva l’abside gotica del 1431 e, all’interno, un alto altare di bella fattura veneziana del 1740.