Occupa la sommità di un'altura dalla quale si può controllare tutta la conca ternana, in posizione isolata a nord, est e ovest. Si raggiunge il borgo sulla strada Collescipolana, che si stacca dalla statale 3 Via Flaminia in direzione Narni, dopo aver toccato la romanica chiesetta di S. Stefano caratterizzata da una lunga iscrizione sulla fronte. Si varca la porta Ternana, che ha sulla fronte esterna il settecentesco busto di Scipione Africano entro clipeo e su quella interna una coeva e lacunosa Pietà. Spicca presso la porta la facciata unitaria del primo '700 di palazzo Ungari, frutto dell'accorpamento di diversi edifici. Nella piazza principale affacciano il palazzo del Comune (restaurato nel 1718) e il palazzo Catucci (del secondo '500), dall'impianto a blocco con cortile centrale secondo una tipica impostazione vignolesca. La collegiata di S. Nicolò (XI secolo) venne completamente restaurata agli inizi del '500 per volontà di papa Giulio II e custodisce opere di Evangelista Aquili, Sebastiano Flori e Bartolomeo Barbiani; si segnala una rara tovaglia in lino riconducibile al primo ventennio del '600. In fondo all'abitato, presso la porta Sabina, è la romanica chiesa di S. Maria Maggiore, restaurata tra XV e XVI secolo, con interno a una navata rivestito di stucchi realizzati da Michele Chiesa e artigiani locali agli inizi del '700.
Gli affreschi della controfacciata, e la pala della cappella Petroni sono di Vanni da Narni; l'organo è un raro esemplare del fiammingo Willem Hermans (1678-82); nella cappella Stefanoni (terza sinistra), Flagellazione di Cristo di Antonio Circignani.