Descritta da Marziale come luogo di villeggiatura degli altinati, poi litorale con funzioni difensive, Sant’Erasmo è la più importante delle isole verdi e agricole della Laguna, vero e proprio orto di Venezia: ne vengono in particolare i rinomati carciofi violetti (presidio Slow Food), i cardi e gli asparagi e vi è coltivata la vigna (con festa del mosto a ottobre). Servita da 3 fermate dei vaporetti (Capannone, Chiesa, Punta Vela), è abitata in piccoli nuclei rurali e case coloniche sparse (con qualche casone veneto); due strade principali ne seguono longitudinalmente il profilo, aperte alle automobili dei residenti ma assai piacevoli da percorrere in bici.
Dalla fermata Capannone si arriva in breve alla Torre massimiliana, bel forte a pianta circolare (1843-44) così detto dall’arciduca Massimiliano Giuseppe d’Austria, inventore di questo tipo specifico di fortificazioni, che vi si rifugiò durante i moti popolari del ’48; ben restaurato, è oggi luogo di mostre. Accanto, in una sorta di spiaggia che si forma in Laguna con la bassa marea, verso Punta Sabbioni (il ‘bacan’), i veneziani vanno in barca a prendere il sole. La chiesa del principale nucleo abitato, Sant’Erasmo, di fronte alla fermata dei vaporetti, è edificio del 1928 (Brenno del Giudice), costruito sul luogo della parrocchiale fondata poco prima del Mille.