Paese di antiche tradizioni turistiche, tra boschi di castagno nel settore nord-occidentale dei monti Cimini, non lontano dal lago di Vico; fu possesso dell'abbazia di Farfa e poi dei Cistercensi, divenendo nel 1644 feudo della famiglia Pamphilj. Furono loro a commissionare a Marcantonio de Rossi un riassetto dell'intero abitato all'interno delle mura medievali. Volevano esaltare in funzione prospettica il palazzo patrizio voluto da donna Olimpia Aldobrandini in Pamphilj e la chiesa abbaziale di S. Martino. È questa una costruzione cistercense di forme gotiche (inizio secolo XIII), dalla monumentale facciata (la polifora è del XV secolo) chiusa tra due torri seicentesche a cuspide piramidale e con abside poligonale a contrafforti. Nel borgo è molto caratteristica la via Colonna, che scende fiancheggiata da casette a schiera uguali una all'altra.