L’approdo dà sull’aperto ambiente acquatico, lungo il canale di Burano – col suo panorama di alvei, barene solcate da canali, paludi e l’inconfondibile profilo dei monumenti di Torcello – e dice subito dell’intenso rapporto tra gli isolani e la Laguna. Esposta in molti mesi dell’anno a una frequentazione turistica intensa, Burano conserva tuttavia, almeno in parte, la qualità del suo ambiente urbano: compatto e caratteristico per i colori degli edifici, domestico per l’atmosfera comunitaria di certi suoi spazi, con minuscole macchie di giardino, corti aperte, bucati stesi, fondamenta sui canali a servizio di barche e di case. Vi persiste l’esercizio dei mestieri tradizionali: la pesca in barena, segnalata da reti appese ai pali e recipienti per i granchi e le anguille, e l’arte del merletto o della ‘trina’, fiorita dal ’500. In quel secolo Burano non era ormai più vicus, borgata, della decaduta Torcello e stava superando Mazzorbo come più importante presenza urbana della Laguna nord.