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Palinuro

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Palinuro (SA)
Da Millenni capo Palinuro è punto di riferimento importante per i naviganti che seguono da vicino la frastagliata costa del Cilento. Il promontorio è un alto sperone calcareo che costituisce una propaggine del monte Bulgheria e si protende nel mare per circa due chilometri. La costa si presenta con una successione di scogliere precipiti biancheggianti con profonde rientranze e numerosissime cavità scavate dagli elementi nei millenni. Lungo uno sviluppo di tre miglia marine si contano ben 32 grotte marine, alcune delle quali spettacolari e accessibili con piccole imbarcazioni. I nomi - Grotta azzurra, Grotta d'Argento, Grotta di Cala Fetente, Grotta del sangue, Grotta dei Monaci, per citare solo le più note - traggono ispirazione da particolari caratteristiche dei luoghi - i colori delle rocce, la luce rifratta dal mare, la presenze di sorgenti termali - di straordinaria suggestione. Tra le meraviglie geologiche della costa va citato anche il cosiddetto Arco Naturale, probabilmente generato dal collasso della parte interna di una grotta. All'asperità della costa si deve la sua eccezionale ricchezza di vita sottomarina. I subacquei si trovano di fronte a fondali che alternano sabbie, coperte da praterie di poseidonia, e rocce, colonizzate da gorgonie e organismi coralligeni; frequenti, gli avvistamenti di cernie, murene e crostacei. Notevole è anche la flora della parte emersa del capo, rappresentata dall'odorosa macchia mediterranea e da pinete spontanee modellate dal vento. Sulle rupi dolomitiche prossime al mare fiorisce la primula di Palinuro, specie esclusiva del luogo e per questo presa a simbolo del Parco nazionale del Cilento. Tra le presenze alate più caratteristiche, l'upupa e il passero solitario. Le escursioni partono dal centro di Palinuro, frazione del più interno comune di Centola, o dal porto, che si trovano tra a breve distanza l'uno dall'altro nell'insenatura settentrionale del promontorio. Meta di una gradevole passeggiata è l'Antiquarium di Palinuro, che sorge all'estremità del paese, al di sopra della spiaggia della Ficucella, al termine di una gradinata che scende di fronte alla chiesa, tra spalliere di fichi d'India; al suo interno sono custoditi i reperti archeologici riferibili a un insediamento greco con necropoli del VI secolo avanti Cristo, oltre a vari materiali recuperati da antichi relitti. Ulteriore sito di interesse archeologico sono le rovine che si trovano presso il porto: la leggenda, ripresa da Virgilio, le attribuisce alla tomba di Palinuro, nocchiero di Enea, che qui perì e fu sepolto.