Dopo la bonifica, conclusa da coloni di Ravenna nel 1891, furono presentati alcuni progetti per trasformare l'area (da sempre frequentata per il sale e i pascoli) in un porto fluviale collegato via canale e ferrovia alla zona industriale Ostiense-Portuense. Solo nel 1928 prevalse l'idea di attribuire al nuovo insediamento una vocazione balneare, facendone un polo di attrazione per la lenta espansione di Roma verso il mare. Collegato con la capitale dapprima con l'autostrada Ostia-Roma (l'attuale via del mare, aperta nel 1927-28) e poi da via Cristoforo Colombo, nel 1961 venne denominato Lido di Ostia e ripartito in Lido di Ponente, Lido di Levante e Castel Fusano, trasformandosi da luogo di vacanza in satellite della capitale. Ricorda gli operai autori della bonifica la piazza dei Ravennati, dove in origine terminava la via Ostiense. Al Lido di Ponente è degna di nota tor S. Michele (prossima al Tevere, in via degli Atlantici), fortilizio voluto da Pio IV e realizzato sotto Pio V da Nanni di Baccio Bigio su disegno di Michelangelo. Al Lido di Levante si incontrano i tre stabilimenti balneari "storici" del Lido di Ostia, il Plinius, il Tibidabo (1936) e il Kursaal (1950), con la copertura a ombrello di Attilio La Padula e Pier Luigi Nervi. Non lontano dalla foce del Tevere sorge la grande struttura del nuovo porto turistico di Ostia, attrezzato per accogliere imbarcazioni da diporto di tutte le dimensioni e dotato di servizi e negozi.