È il comune più alto della Basilicata, ed è circondata da rocce dall'aspetto così particolare che sono state chiamate con nomi riecheggianti le loro forme («aquila reale», «civetta», «gufo reale»). Anche il suo nome ha a che vedere con queste ultime, perché deriva dalla conformazione di una roccia forata, in dialetto locale «pertusa».
Documentata come fortilizio saraceno, si schierò dalla parte degli svevi nella rivolta del 1268, passando poi da feudatario in feudatario.