Trevi
localita
Trevi (PG)
Un'ampia distesa di olivi è lo scenario che accompagna la salita verso la 'città-chiocciola', arroccata su un colle a dominio della piana spoletina e fregiata della Bandiera Arancione del TCI. Basta osservare la pianta urbana per cogliere la limpida e precisa forma del nucleo originario, dove gli «aerei tetti» si stringono a cerchio sulla «ventosa cima» celebrata da Leopardi; sotto, il ventaglio di case della Piaggia gettate, fra Duecento e Trecento, sulla costa rocciosa e terrazzata attorno agli insediamenti conventuali.
Da sempre la cittadina subisce l'attrazione della pianura sottostante, sia per i suoli fertilissimi sia per la presenza dell'asse di comunicazione di fondovalle, attorno al quale si è sviluppata la moderna espansione di Borgo Trevi. La montagna alle spalle del paese, bellissima, si è spopolata; rimane però una olivicoltura pregiatissima per la qualità dei terreni che alimenta la produzione di olio, tradizionale come quella della calce.
Piazza Garibaldi è il bordo della città medievale: si entra nell'abitato per via Roma che raggiunge in breve la centrale piazza Mazzini; da qui, via del Duomo sale in vetta al colle, occupato dalla cattedrale di S. Emiliano. Il borgo altomedievale si concentrava tutto entro questa porzione urbana compatta e serrata, chiusa da un anello murato con un raggio di 70 m circa puntato sul Duomo. Caratteristici sono i ciottoli e i mattoni che compongono nella pavimentazione variegati motivi di antica tradizione. Per via Dògali si scende al portico del Mostaccio, aperto sulla cinta più antica, che doveva coincidere con quella romana; proseguendo in discesa si percorre lo spazio costruito tra le due cerchie medievali fino alla porta del Cieco, sulle mura del '200. Poco sotto si incrocia la «strada nuova» (via Fantosanti), di taglio ottocentesco, che riporta alla città alta sotto il giro delle mura romano-medievali.
Ma si può allungare la passeggiata scendendo nel borgo di Piaggia, caratterizzato da alcune chiese romanico-medievali. Da qui, la risalita sul ripido pendio riconduce nella «strada nuova» con suggestivo panorama sulla valle e il monte. La chiesa di S. Francesco occupa una posizione urbana di rilievo. Fuori dal centro storico, si segnalano la chiesa di S. Martino, il santuario della Madonna delle Lacrime (sulla strada che scende da Trevi alla Flaminia) e, in pianura, S. Maria di Pietrarossa.
Da sempre la cittadina subisce l'attrazione della pianura sottostante, sia per i suoli fertilissimi sia per la presenza dell'asse di comunicazione di fondovalle, attorno al quale si è sviluppata la moderna espansione di Borgo Trevi. La montagna alle spalle del paese, bellissima, si è spopolata; rimane però una olivicoltura pregiatissima per la qualità dei terreni che alimenta la produzione di olio, tradizionale come quella della calce.
Piazza Garibaldi è il bordo della città medievale: si entra nell'abitato per via Roma che raggiunge in breve la centrale piazza Mazzini; da qui, via del Duomo sale in vetta al colle, occupato dalla cattedrale di S. Emiliano. Il borgo altomedievale si concentrava tutto entro questa porzione urbana compatta e serrata, chiusa da un anello murato con un raggio di 70 m circa puntato sul Duomo. Caratteristici sono i ciottoli e i mattoni che compongono nella pavimentazione variegati motivi di antica tradizione. Per via Dògali si scende al portico del Mostaccio, aperto sulla cinta più antica, che doveva coincidere con quella romana; proseguendo in discesa si percorre lo spazio costruito tra le due cerchie medievali fino alla porta del Cieco, sulle mura del '200. Poco sotto si incrocia la «strada nuova» (via Fantosanti), di taglio ottocentesco, che riporta alla città alta sotto il giro delle mura romano-medievali.
Ma si può allungare la passeggiata scendendo nel borgo di Piaggia, caratterizzato da alcune chiese romanico-medievali. Da qui, la risalita sul ripido pendio riconduce nella «strada nuova» con suggestivo panorama sulla valle e il monte. La chiesa di S. Francesco occupa una posizione urbana di rilievo. Fuori dal centro storico, si segnalano la chiesa di S. Martino, il santuario della Madonna delle Lacrime (sulla strada che scende da Trevi alla Flaminia) e, in pianura, S. Maria di Pietrarossa.