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Montefalco

localita

Montefalco (PG)
Domina da un colle di 472 metri le pianure del Topino e del Clitunno la 'patria' del Sagrantino (Docg tra le più note e apprezzate della regione), offrendo tutt'attorno dei panorami di straordinaria bellezza, tanto da meritargli l'appellativo di «ringhiera dell'Umbria». Per l'elevata qualità turistica oltre che ambientale, Montefalco è stata insignita della Bandiera arancione del TCI.
La simbiosi di questa cittadina con il territorio che la circonda non è solo di natura estetica, per i caratteristici assi viari che dalla piazza circolare si protendono a stella verso la valle, ma anche economica e politica. Fu costante nei secoli il conflitto con le vicine Bevagna, Foligno e Trevi per riuscire a conservare la propria autonomia e il controllo sulle opere idrauliche, il sistema dei mulini e le colture specializzate. La posizione distaccata di questo centro rispetto alla Via Flaminia gli ha sempre impedito di ricoprire un ruolo primario in ambito territoriale, ma non di essere un riferimento culturale grazie soprattutto alla committenza dell'Ordine francescano: il ruolo dei Frati minori è ben espresso dalla commissione a Benozzo Gozzoli del ciclo di affreschi della chiesa di S. Francesco, documento di grande interesse nel panorama umbro dei beni culturali.
Si entra in città da porta S. Agostino, aperta nelle mura medievali, e imboccato corso Mameli, asse portante del borgo del Castellare, si raggiunge la rotonda piazza centrale.
Da qui si può scendere per vicoli fino a S. Bartolomeo, per gettare uno sguardo verso il borgo più basso di S. Leonardo; via dei Vasari racconta ancora della produzione tipica locale di vasi e terraglie. Risaliti in piazza, si imbocca la via Ringhiera Umbra, asse del rione di Colle Mora, dove la chiesa di S. Francesco è l'elemento saliente della visita. Da porta della Rocca si può godere uno splendido panorama verso la valle del Topino e la piana del Clitunno.
Il viale Matteotti costeggia le mura medievali che fanno da guida fino al borgo di S. Leonardo, concluso da porta Spoleto. A quasi un chilometro e mezzo fuori porta, lungo viale Marconi, si visita la chiesa di S. Fortunato.