Bevagna
localita
Bevagna (PG)
Su una piccola altura al margine occidentale della valle, tra quei corsi d'acqua che hanno sempre rappresentato la sua prima difesa naturale, si forma il centro legato alla Via Flaminia, che anche oggi rappresenta il corso principale da porta del Salvatore alla porta Foligno.
L'antica «Mevania» divenne una tappa importante sulla via consolare, con conseguente rapida urbanizzazione dell'area che si stendeva al di là delle mura. Dalle molte fonti letterarie che ci parlano di Bevagna, esce un'immagine di città fiorente, circondata da una campagna fertile amata da personaggi come Agrippina Minore, che scelgono di costruirvi le loro ville. L'impronta romana è così profonda che inevitabilmente in epoca medievale si continuerà a utilizzare il precedente impianto urbano, dove a partire dal XII secolo inizia a formarsi la piazza pubblica, completata attorno al 1270 con la costruzione del palazzo dei Consoli. Le bonifiche della pianura avviate nel '400 con la rettifica dell'alveo del Topino, non sono sufficienti a incentivare l'economia agricola incentrata soprattutto sulla canapa, relegando quest'area in una condizione periferica rispetto ai processi di sviluppo della Valle Umbra.
Alla cittadina, dal volto medievale pressoché intatto, il TCI ha conferito il riconoscimento della Bandiera arancione.
L'antica «Mevania» divenne una tappa importante sulla via consolare, con conseguente rapida urbanizzazione dell'area che si stendeva al di là delle mura. Dalle molte fonti letterarie che ci parlano di Bevagna, esce un'immagine di città fiorente, circondata da una campagna fertile amata da personaggi come Agrippina Minore, che scelgono di costruirvi le loro ville. L'impronta romana è così profonda che inevitabilmente in epoca medievale si continuerà a utilizzare il precedente impianto urbano, dove a partire dal XII secolo inizia a formarsi la piazza pubblica, completata attorno al 1270 con la costruzione del palazzo dei Consoli. Le bonifiche della pianura avviate nel '400 con la rettifica dell'alveo del Topino, non sono sufficienti a incentivare l'economia agricola incentrata soprattutto sulla canapa, relegando quest'area in una condizione periferica rispetto ai processi di sviluppo della Valle Umbra.
Alla cittadina, dal volto medievale pressoché intatto, il TCI ha conferito il riconoscimento della Bandiera arancione.