Carrara
localita
Carrara (MS)
La vivace cittadina è da secoli la capitale mondiale del marmo, sia per l’estrazione che per la lavorazione. Si trova sulle sponde del torrente Carrione, in una conca di colline a uliveti alle pendici delle Alpi Apuane – chiamate dai locali “Panie” – che fanno da bellissimo sfondo.
Le ferite che tagliano i monti, bianche come nevai, sono i “ravaneti”, cioè le colate dei detriti del marmo. Un tempo i blocchi di marmo di diverse qualità – statuario, bardiglio, paonazzo, fior di pesco, cipollino, apuano, breccia violetta, mediceo – erano fatti scendere a valle lungo binari di legno insaponati. Poi si usò una ferrovia marmifera, e infine gli autocarri, che dalle cave portano il marmo anche agli studi dove lavorano maestranze specializzate.
Dall’800 il marmo parte per tutto il mondo dal porto di Marina di Carrara, visibile da lontano a causa delle alte gru.
Carrara, già menzionata nel 963, fece parte per tre secoli – insieme a Massa – del piccolo stato dei Malaspina. Il rinnovamento urbano e la profusione di marmo nelle architetture furono avviati da Alberico I Cybo Malaspina, che nel 1568 divenne principe di Massa e marchese di Carrara.
La visita inizia dall’Accademia di Belle Arti. Si attraversano piazza dell’Accademia e piazza Gramsci, entrambe ornate di statue marmoree, e si prosegue lungo via S. Maria per il Duomo. L’itinerario si conclude con una visita al Museo civico del Marmo, in viale XX Settembre, verso Marina di Carrara.
Un fascino particolare pervade le strade del centro in occasione della Biennale di Scultura e del Simposio di Scultura.
Le ferite che tagliano i monti, bianche come nevai, sono i “ravaneti”, cioè le colate dei detriti del marmo. Un tempo i blocchi di marmo di diverse qualità – statuario, bardiglio, paonazzo, fior di pesco, cipollino, apuano, breccia violetta, mediceo – erano fatti scendere a valle lungo binari di legno insaponati. Poi si usò una ferrovia marmifera, e infine gli autocarri, che dalle cave portano il marmo anche agli studi dove lavorano maestranze specializzate.
Dall’800 il marmo parte per tutto il mondo dal porto di Marina di Carrara, visibile da lontano a causa delle alte gru.
Carrara, già menzionata nel 963, fece parte per tre secoli – insieme a Massa – del piccolo stato dei Malaspina. Il rinnovamento urbano e la profusione di marmo nelle architetture furono avviati da Alberico I Cybo Malaspina, che nel 1568 divenne principe di Massa e marchese di Carrara.
La visita inizia dall’Accademia di Belle Arti. Si attraversano piazza dell’Accademia e piazza Gramsci, entrambe ornate di statue marmoree, e si prosegue lungo via S. Maria per il Duomo. L’itinerario si conclude con una visita al Museo civico del Marmo, in viale XX Settembre, verso Marina di Carrara.
Un fascino particolare pervade le strade del centro in occasione della Biennale di Scultura e del Simposio di Scultura.
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