Questo centro si compone di due nuclei distinti: uno sul mare, segnato non poco dalla speculazione edilizia, e l’altro all’interno, che in parte conserva il tessuto urbano medievale. All’edificazione è stato sacrificato anche l’uliveto che un tempo faceva da cornice alla chiesa di S. Rocco, con abside romanica (secolo XI), che conserva un’ara votiva dedicata ad Apollo (secolo I d.C.). Lungo la strada che porta a Perinaldo, tre carrozze ferroviarie “Centoporte” e una vaporiera del 1910 accolgono il Museo della Canzone e della Riproduzione sonora, con strumenti musicali, spartiti, dischi e fonografi d’epoca.