Intorno all’Aurelia si distribuisce una selva di seconde case. Per scoprire il volto antico della cittadina è necessario spostarsi al di là della ferrovia, dove sorge il santuario della Madonna della Rovere, di fondazione tardo medievale ma ampliato e ristrutturato nei secoli XVI-XIX: all’interno, si segnalano un Crocifisso ligneo (secolo XV) e una tavola cinquecentesca (Madonna col Bambino). Un altro scampolo di borgo medievale si raccoglie intorno alla chiesa di S. Bartolomeo, situata presso lo svincolo autostradale: il tempio, anch’esso rimaneggiato in epoca barocca, custodisce nell’abside un polittico (S. Bartolomeo e santi) eseguito nel XVI secolo da Raffaele e Giulio De Rossi.
Data al III secolo a.C. la lapide funeraria romana conservata nella parrocchiale di Villa Faraldi (km 7.2 da San Bartolomeo a Mare), caratteristico borgo medievale su un crinale della valle del Cervo, in una suggestiva cornice paesistica. La sua fama internazionale è legata al festival teatrale che ogni anno tra luglio e agosto anima i caruggi.