Questo importante centro vide nascere la propria vocazione industriale nella seconda metà dell’Ottocento, con l’insediamento di filande, industrie chimiche e soprattutto del Cotonificio triestino; il porto, in continua espansione, e soprattutto i cantieri navali ne potenziarono poi lo sviluppo. La storia dei Cantieri di Monfalcone ha inizio nel febbraio del 1907 quando il governo austriaco inizia a finanziare nuove costruzioni navali nell’ambito dell’impero. Furono i fratelli Cosulich, armatori di Lussinpiccolo, a individuare nella zona la sede del Cantiere navale triestino che, nel 1908, lavorava già al primo piroscafo. Dopo dieci anni gli operai erano passati da 200 a 2500 e la crescita era inarrestabile; il Cantiere si unì poi con lo Stabilimento tecnico triestino dando origine ai Cantieri riuniti dell’Adriatico. Nelle difficili vicende del dopoguerra furono assorbiti dalla Fincantieri e ora producono solo navi da crociera e a propulsione.
Monumento simbolo di Monfalcone è la Rocca di origini medievali, posta sulle alture che dominano la città. Rimaneggiata più volte nei secoli, è costituita da un robusto mastio circondato da una struttura muraria difensiva di forma circolare a sua volta circondata dai resti di un ampio castelliere preromano. Qui è la sede della sezione speleologica del museo cittadino (quella paleontologica è in via Valentinis), in cui sono esposti oltre diecimila reperti storici e scientifici che ricostruiscono la storia geologica a partire da cinquecento milioni di anni fa (visite: variazioni in base al periodo stagionale).
Centro della città è la piazza della Repubblica, sempre trafficata ma ampia e piacevole; per i monfalconesi è la “piazza granda” dove ritrovarsi per esempio l’ultimo giorno di carnevale ad ascoltare la lettura del ‘testamento de sior Anzoleto Poster’, postino dei tempi dell’impero austro-ungarico che racconta le magagne di tutto un anno, e la ‘Cantada de mezzogiorno’, antiche canzoni dialettali.