Sul monte S. Casto che sovrasta la cittadina - oggi manifatturiera, oltre che agricola come nelle tradizioni - era l'acropoli dell'insediamento dei volsci.
Donata alla Chiesa da Federico II all'inizio del XIII secolo, divenne nei secoli seguenti feudo dei Tomacelli, dei Cantelmo, dei Della Rovere, dei Boncompagni. Fu una delle basi della resistenza filoborbonica, guidata da Fra' Diavolo, ai francesi, che la devastarono.