Racchiusa entro una massiccia cinta muraria (alta 7 metri con spessore di 1.5), raccordata da torri cilindriche e porte a torre quadrangolari, Glorenza è la città più piccola d'Italia. I portici, le case, le residenze, le chiese, tutto riconduce all'epoca in cui il borgo rappresentava un passaggio obbligato per il commercio tra la Germania meridionale, la Svizzera, il Tirolo e l'Italia. Nel maggio del 1499, durante la battaglia di Calva, la città fu saccheggiata e rasa al suolo dai lanzichenecchi svizzeri che si opponevano all'egemonia dell'impero asburgico; nel secolo seguente le mura vennero ampliate e rafforzate, a difesa dagli svizzeri e dalle armi da fuoco. La mostra permanente allestita nei locali della porta Tubre racconta queste vicende storiche con l'ausilio di audiovisivi. Il borgo ha atmosfera pittoresca per le strade di portici bassi e un po' sghembi, i tetti a cuspide delle case, gli sporti. Tra gli edifici si segnalano le residenze Fröhlich (1570 c.), Hössische Behausung, originariamente tardogotica ma ora in veste barocca, Hendlsburg, di fine Cinquecento, oggi sede municipale.
Fuori le mura si trova la chiesa parrocchiale di S. Pancrazio, costruita nel 1481: sul campanile trecentesco, con cuspide barocca, è affrescato un Giudizio universale datato 1496.