Bergamo
localita
Bergamo (BG)
Abitare in ‘Città’, cioè sul colle, o nel ‘Borgo’: così i bergamaschi definivano un tempo la loro appartenenza e in questo rapporto dialettico, oggi profondamente mutato, Bergamo ha vissuto per secoli. È una dialettica che, in certo senso, si ripropone nella visita. Pensata ‘da fuori’, la città è quasi sempre Bergamo alta, chiusa tra mura. L’integro tessuto antico, le tortuose salite e i silenzi dei vicoli, la densa stratificazione che intreccia pietre e marmi, arcigno medioevo e scenografica spazialità del rinascimento, opere militari e ‘meraviglie’ di piazza Vecchia e piazza del Duomo: è a questa immagine di raffinatissima, equilibrata civiltà urbana che Bergamo deve la sua qualificazione di città d’arte tra le più belle d’Italia. Sarebbe tuttavia un errore trascurare i meno evidenti tesori della città bassa: i capolavori dell’Accademia Carrara e del GaMec, le tele di Lorenzo Lotto celate in chiese - S. Bartolomeo, S. Spirito - che non ne lascerebbero presagire la presenza, i ricchi palazzi dell’aristocrazia mercantile dissimulati da sobrie facciate. Frequentata in epoca protostorica da popoli celti, cui pare debba il suo nome - Berg-hem, casa sul monte - con la romanizzazione (II secolo a.C.) Bergamo divenne un fiorente municipio. Le vie Gombito e Colleoni, nella città alta, seguono il percorso del decumano, la torre medievale segna l'incrocio col cardine. La suddivisione tra civitas sul colle e sububria nel piano conferma la contiguità e la distinzione degli insediamenti, rafforzata nel medioevo da una differenziazione complementare: la città alta, sede del vescovo e poi delle autonomie locali, luogo del potere religioso e civile; la città bassa, sede dell'emergente borghesia mercantile. Comune autonomo dal XII secolo, Bergamo vide allora estendersi la cinta murata. Nel 1332 la città cadde nelle mani dei Visconti, che costruirono la Cittadella fortificata sul colle. Nel 1428 passò sotto Venezia. Una nuova cinta muraria, le 'muraine', inglobò anche i borghi sviluppatisi all'esterno delle mura medievali. Si ricostruì il Palazzo comunale (ora della Ragione), si aprì la piazza Vecchia, si sistemò l'attuale piazza Pontida, si realizzò una nuova sede per il Mercato (piazza Nuova, oggi Mascheroni). Nel XVI secolo lo sviluppo continuò impetuoso; risalgono ad allora i palazzi dei ricchi mercanti di via Pignolo. Fra il 1560 e il 1623 la costruzione dei bastioni isolò la città alta nella sua aristocratica funzione, lasciando ogni futuro sviluppo alla città bassa: qui si ampliarono i luoghi di residenza dei ceti abbienti e si costruirono gli alloggi per operai e artigiani. Caduto il dominio veneziano (1796), nel 1837 fu aperta la Strada Ferdinandea, attuale viale Vittorio Emanuele II, a costituire il nuovo asse della città bassa. Nel 1900 vennero demolite le 'muraine'. Tra il 1914 e la metà degli anni Trenta la città bassa ebbe un nuovo centro: lo progettò Marcello Piacentini sull'area della demolita fiera di S. Alessandro.