Su un colle che digrada al piano dove il fiume Sàbato confluisce nel Calore, una leggenda la vuole fondata dal greco Diomede, errante reduce della guerra di Troia. La storia vi ha lasciato monumenti irripetuti, memorie trasposte nelle patrie lettere, leggende demoniache: Dante, nel Purgatorio, canta che "in co del ponte presso a Benevento" - il ponte sul Calore - "sotto la guardia della grave mora" - ossia le pietre gettategli sopra dai soldati che passavano - giacque insepolto per venti mesi Manfredi, prima che l'arcivescovo di Cosenza ne disperdesse le ceneri; e a un noce qua attorno si vuole accorressero le streghe per il sabba cavalcando il maligno (il nome del Sàbato ne conserverebbe il ricordo).