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Aosta/Aoste

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Aosta/Aoste (AO)
«La vecchia Aosta di cesaree mura ammantellata, che nel varco alpino èleva sopra i barbari manieri l’arco di Augusto…»: nei versi di Giosué Carducci, dalla poesia Piemonte, il capoluogo della Valle d’Aosta non nasconde il suo debito all’architettura dell’antica Roma. Aosta è l’erede della romana Augusta Praetoria, nome che la città prende nel 25 avanti Cristo dopo la sconfitta dei Salassi, la gente di stirpe celtica che prima d’allora controllava le valli della Dora Baltea. La fondazione, stando ai ritrovamenti preistorici, risale a tre millenni prima e trova evidente motivazione nella singolarità del luogo, all’incrocio delle piste che scendevano dai passi alpini del Piccolo e del Gran San Bernardo, principali varchi nell’arco alpino occidentale. La città medievale si sovrappone a quella romana conservandone l’impostazione a reticolo e molte antichità: l’Arco di Augusto, le mura con la Porta Pretoria e varie torri, il Teatro e l’Anfiteatro. Altre sono celate nel sottosuolo, come il Foro, che s’intravede sotto la piazza della Cattedrale. Il monumento più significativo dell’età di mezzo è la collegiata di Sant’Orso, dedicata al vescovo che la fondò prima del Mille, architettura suggestiva ma anche fulcro di una fiera d’arti e mestieri che secondo la leggenda ha più o meno la stessa età: oltre mille i partecipanti, in una rassegna che spazia dal legno alla pietra, dal ferro battuto al cuoio, dai tessuti tradizionali al pizzo a tombolo. Nel calendario cittadino un altro evento è rappresentativo dello spirito valdostano: la desarpa con cui si festeggia, in settembre, la discesa delle mucche dagli alpeggi, appuntamento caro a quanti hanno orgoglio per la fontina, circostanza favorevole per consumare anche l’antico rito della bataille des reines, la ‘battaglia delle regine’, combattuta testa a testa per determinare l’animale più fiero di queste montagne.