In posizione strategica sulla sommità di un colle, Naro, di cui è incerta l'origine del nome e l'epoca della fondazione, è fra gli insediamenti della zona quello che conserva meglio la sua monumentale veste barocca. È un importante centro agricolo, dove le antiche colture sono per lo più state sostituite da moderni vigneti che producono uva da tavola «Italia». Il suo territorio era compreso, in epoca greca, nell'area d'influenza di Agrigento, mentre la necropoli paleocristiana di contrada Canale testimonia la presenza del cristianesimo sin dal IV secolo. Nel '300 venne costruito, su una preesistente fortificazione normanna situata nella parte più elevata del colle, il castello chiaramontano, attorno al quale si sviluppò l'espansione tardo-medievale, inglobando le costruzioni normanne ristrutturate del Duomo vecchio e della chiesa di S. Caterina; fra il XV e il XVII secolo la forma urbana e le direzioni degli assi viari vennero fortemente condizionate dagli insediamenti religiosi di Carmelitani, Domenicani e Gesuiti. L'immagine attuale del centro storico è quella della città rinnovata nel XVIII secolo, con gli ampliamenti e i rifacimenti tardo-barocchi degli edifici religiosi e la costruzione dei palazzi più rappresentativi delle classi borghesi. È possibile vederne una buona esemplificazione passeggiando in via Dante, che attraversa l'intero abitato da est a ovest, determinando la distinzione tra città alta e città bassa. Vi si incontrano subito il grande edificio dell’ex convento dei Domenicani e la mole fastosa della chiesa del Ss. Salvatore, con splendido portale barocco. Oltre, di lato a un frammento (restaurato) del settecentesco monastero benedettino cui era annessa la chiesa, una scalinata sale ai ruderi del Duomo Vecchio (1174), con la volta crollata e il rosone murato, così ridotto da una frana recente. Tornati su via Dante, si prosegue oltre la Chiesa Madre, edificata nel 1619 (la facciata è del ‘900), il coevo palazzo Destro, il barocco fronte della chiesa di S. Agostino. Dall’inizio di via Dante, via Archeologia sale al sito del Castello medievale (sede di mostre temporanee ed eventi), dalla possente cortina muraria merlata, articolata intorno a un vasto cortile; vi si aprono larghi panorami sui colli, sul corso sinuoso del Naro, sul lago di S. Giovanni. Su corso Vittorio Emanuele, oltre piazza Garibaldi, contornata dall'elegante edilizia di fine '800, si possono ammirare le facciate di palazzo Giacchetto, di impianto quattrocentesco, e di palazzo Morillo (XVIII sec.). Lungo la vicina via Lucchesi prospetta la chiesa di S. Francesco (di origine duecentesca, ma rifatta nei primi anni del '600), con bellissima facciata barocca a due ordini caratterizzata da una esuberante decorazione ornamentale in pietra arenaria.