Distesa nella vasta pianura alluvionale formata dalla foce del Salso e ai piedi del colle Sant'Angelo, la città (km 24 da Ravanusa) offre l'immagine di un centro d'antica formazione costretto ad adattarsi alle evoluzioni del mondo contemporaneo; ha basato la propria economia sulla struttura del porto, acquisendo i connotati tipici di una città portuale.
Reperti risalenti al Paleolitico e tracce di un insediamento greco arcaico (sec. VI a.C.) sul versante orientale del colle Sant'Angelo attestano la frequentazione del sito fin dalle epoche più remote, anche se la fondazione della città risale al periodo ellenistico; nel II secolo a.C. i romani potenziano le strutture portuali.
Lo sfruttamento intensivo, promosso dagli arabi, del suo territorio, unito alle capacità di esportazione dei prodotti, porta la città a essere annoverata fra i centri più popolosi e dinamici della costa meridionale sicula. Fra il XVII e il XVIII secolo viene intrapresa un'opera di rinnovamento degli edifici religiosi e civili, individuando le direzioni dell'espansione urbana negli attuali corso Vittorio Emanuele e via S. Andrea. Dalla prima metà dell'800 fino ai primi anni del '900 la città conosce un rapido sviluppo, dovuto alle esportazioni di zolfo e grano attraverso il porto; le antiche mura vengono abbattute e sostituite da lunghi blocchi edilizi, che saldano la città vecchia a quella nuova.