Capoluogo storico del Gocèano, Bono diede i natali (1751) a Gian Maria Angioj, che fu l’anima del movimento democratico sardo e il riconosciuto capo dei moti antifeudali e antipiemontesi di fine Settecento. Vive ancora nella memoria storica del paese il ricordo di un episodio glorioso di quel periodo, quando i bonesi riuscirono a respingere l’attacco delle forze legittimiste: viene rievocato in forma originale in occasione della festa di S. Raimondo (31 agosto), portando in processione una grande zucca. Dal vasto spiazzo delle Scuole elementari una breve salita conduce alla chiesa di S. Raimondo, che conserva un’antica statua di S. Francesco e offre la vista di tutto il paese. Procedendo nella via centrale si vede sulla destra, dopo aver oltrepassato il busto di Angioj, la parrocchiale di S. Michele, che ha una bella facciata in stile romanico pisano.