Centro agricolo nel cuore di un territorio fertile e irriguo, è situato in una conca circondata a est e a sud da rocce calcareo-arenacee di colore giallo-verdastro, che l'erosione ha modellato in bastionate e torrioni: caratteristici il «castello Soprano» (m 661), a est, su cui si erge la torre Saracena, e il «castello Sottano», enorme masso che si staglia sulla riva destra del fiume a sud dell'abitato.
Probabilmente esistente in periodo bizantino, Corleone ebbe importanza economico-militare durante l'occupazione musulmana (da qui passava la strada interna tra Palermo e Sciacca). Conquistata intorno al 1080 dai Normanni, nel 1095 fu concessa alla diocesi di Palermo e nel 1176 all'abate di Monreale. Più volte l'abitato è stato investito da movimenti franosi talvolta aggravati da violente alluvioni, come accadde nel 1418, quando una cospicua frana investì la parte alta dell'abitato, distruggendo la chiesa di S. Giuliano. L'impoverimento generale dell'economia e delle risorse dell'isola durante il sec. XVII (dovuto in gran parte a tasse e donativi imposti dalla Corona) si riflette in modo particolarmente grave in Corleone, provocandone un lento processo di decadimento sociale ed economico.
La chiesa Madre, dedicata a S. Martino, fu edificata nel 1382, probabilmente su una chiesa preesistente, e poi più volte modificata (la cupola è del 1663); l'aspetto attuale risale al sec. XVIII, quando venne ulteriormente ampliata e decorata con gli affreschi della cupola. La settecentesca chiesa dell'Addolorata (1753), a pianta centrale, è decorata all'interno da stucchi e affreschi coevi. La chiesa di S. Rosalia (sec. XVII) custodisce numerose opere d'arte di varia provenienza.