La cittadina, centro principale del Màrghine ai margini di un altopiano basaltico, è luogo con un’alta densità di costruzioni nuragiche. Di fondazione punica (Makopsisa), ebbe una certa rilevanza in epoca romana e fu munita nel medioevo di un castello oggi scomparso. Nella sottostante piana si svolse il 19 maggio 1478 la battaglia che vide spegnersi le ultime speranze di scuotere l’isola dal dominio iberico. Oggi Macomèr (in sardo Macumère), nodo ferroviario e stradale, è uno dei centri di maggior intraprendenza commerciale, industriale e agricola della Sardegna interna: segnatamente per gli allevamenti del bestiame e soprattutto per l’industria casearia (di fama internazionale il pecorino e, ancor più, il Fiore sardo Dop) e tessile.